lunedì 5 giugno 2017

IMPRONTE

Mi sono chiesta come iniziare questo piccolo racconto. 
C’era una volta??? No . Allora C’è una prima volta?? Ma forse sì.
Perché voglio raccontare la mia prima volta in un rifugio per cani abbandonati. 
Partita da una oramai diciamo “veneranda età” (per fortuna ancora senza grossi acciacchi) ad un certo punto il mio percorso mi ha portato ad incrociare la strada di una associazione che si occupa di cani non fortunati. Sono arrivata piena di buona volontà ma completamente a digiuno di quello che poteva essere il mondo dei cani chiamiamoli “diversamente fortunati”. 
Io ho un cane, una birba di meticcio e francamente pensavo che l’esperienza di interagire con lui fosse sufficiente per interagire anche con questi cagnetti. 





Beh non è stato proprio così. 
Il mondo che mi si è aperto è stato completamente diverso. Anzitutto i cagnetti erano parecchi: ognuno di loro con il proprio carattere e la propria tempistica di avvicinamento. Spesso poi le loro storie precedenti non erano proprio fantastiche per cui, come capita agli umani,  avevano dalla loro anche una buona dose di diffidenza. 
Credevo di poter insegnare loro qualcosa ma sono stati loro ad insegnare qualcosa a me. 
Dopo le prime volte è stato veramente stupefacente vedere come riconoscessero l’auto quando arrivavo, come capissero che EVVIVA OGGI VADO A FARE UNA PASSEGGIATA, come si lasciassero spazzolare – passatemi il termine – godendo un mondo e mettendosi a pancia all’aria solo per una mano amica che li toccava.
E PIANO PIANO TUTTO E' DIVENTATO PIU' FACILE PER ME E PER LORO. 
Ho imparato i loro nomi, ho imparato le loro abitudini, le loro diffidenze.  (Loro sono indubbiamente stati più veloci e bravi di me ad imparare). 
Insomma direi che è stata ed è una scuola di vita. 
Ogni volta ci incontriamo di nuovo con gioia e ci annusiamo scodinzolando (forse è cresciuta la coda anche a me??). Mi piacerebbe che ognuno di loro trovasse la sua zampa gemella e tutti noi cerchiamo di adoperarci per questo. Ma quello che comunque loro hanno insegnato a me è che per essere felici basta condividere: un biscotto, una carezza, una passeggiata…….





Quindi mi sento di dire agli umani che mi leggeranno (i miei amici a 4 zampe lo sanno già – sapete tra i miei vari “talenti” ho aggiunti il BAUESE – linguaggio uomo/cane) che questa esperienza mi ha sicuramente fatto bene e mi ha addolcito. 
Umani se avete un po’ di tempo i miei Zampaamici vi aspettano e se poi ne vorrete uno o più di uno per sempre….. be’ ancora meglio.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di un tatuaggio sul cuore: un’impronta.

Un grosso BAU a tutti

Patrizia

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